Vuelta a España 2019, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2019.
TOP
Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick-Step): Aiutato da una squadra sostanzialmente perfetta, parte al momento giusto e riesce a resistere al ritorno degli avversari, pur senza dare l’impressione di essere davvero il più forte. A 23 anni l’olandese chiude il suo primo Grand Tour con due successi di tappa: un bottino mica male, con la prospettiva di puntare palcoscenici ancora più importanti nella prossima stagione.
Szymon Sajnok (CCC Racing Team): Finora non aveva avuto molte occasioni per mettersi in mostra, ma il polacco si getta nella mischia e per questione di centimetri riesce a conquistare il suo primo podio di tappa in una corsa di tre settimane. Esserci riuscito proprio a Madrid, con tanta fatica nelle gambe, è un merito ulteriore. Chissà che, a 22 anni, non sia l’inizio di una buona carriera.
Daniel Martinez (EF Education First) e Diego Rubio (Burgos-BH): In una tappa disegnata per i velocisti, sono gli unici a costringere il gruppo a tenere un’andatura elevata per gli ultimi 50 chilometri. Il loro tentativo viene spento a poco meno di 7 chilometri dall’arrivo, senza avere mai superato i 30 secondi: con uno o due compagni di avventura in più, vista la stanchezza in gruppo, si poteva fare. Onore al colombiano, che non è riuscito a farsi valere in montagna e ha deciso di provare a mettersi in mostra nella tappa forse meno congeniale alle sue qualità da grimpeur.
FLOP
Fernando Gaviria (Uae Team Emirates): Un altro flop, pur con buona parte della squadra a disposizione. Il colombiano sulla carta sarebbe uno dei più forti, ma ancora una volta non trova le gambe giuste nel finale e chiude mestamente in quattordicesima posizione. Urge ricaricare le pile, quanto prima possibile e nel migliore dei modi, per ripartire al meglio l’anno prossimo.
Trek-Segafredo: È vero, non aveva nessuno dei grandi favoriti di oggi. Ma un roster con tanti passisti che si può permettere di scegliere su chi puntare tra Theuns e Degenkolb in una frazione per sprinter con pochi velocisti puri non può essere soddisfatta del sesto posto finale, a maggior ragione se le mosse, fino a 350 metri dall’arrivo, erano state perfette.
Max Walscheid (Team Sunweb): Il tedesco stecca forse l’ultima grande occasione per dimostrare di meritare più spazio nelle gerarchie della squadra. Il quindicesimo posto di oggi è una resa incondizionata a una Vuelta che non lo ha mai visto andare oltre il nono posto di tappa. Poco, pochissimo considerando il suo potenziale e la quantità di rivali di alto livello alla partenza.
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